Il progetto per l'ex area Alifana reinterpreta un asse viario esistente attraverso un intervento minimo ma preciso, dove la funzionalità si fonde con una poetica del limite. Una lunga tettoia orizzontale, sospesa su esili appoggi, definisce la piazzola di sosta, la cui linearità è interrotta solo da calibrate aperture verso il paesaggio agricolo circostante. Il basamento in cemento a vista, ora muro continuo, ora frammentato, agisce da filtro tra strada e campagna, modulando visuali e proteggendo senza opprimere. Gli slarghi laterali, disegnati come pause nel tracciato, diventano luoghi di sosta attiva, mentre la copertura, con la sua ombra geometrica, segna il tempo lento della sosta contrapposto al flusso veloce della viabilità principale.
The project transforms a former industrial site into a functional yet poetic rest area along a key road axis. A slender, elongated canopy, hovering on minimalist supports, stretches horizontally, its rigid geometry softened only by strategic openings framing views of the surrounding farmland. The concrete base wall, alternating between solid and perforated sections, mediates between road and rural landscape. This tectonic filter creates protected viewpoints without visual obstruction. Widened shoulders in the roadway become intentional resting points, where the canopy's sharp shadow patterns mark a place of pause amidst the flowing traffic, an architecture of thresholds where movement and stillness coexist.