Questo progetto ipotizza il ridisegno di una porzione urbana ai margini degli scavi di Paestum, concepita come una città satellite a sviluppo lineare. L'impianto si organizza come un serpente modulare dalla geometria regolare, che genera slarghi ritmici delimitati da volumi puntuali e circoscritti. Queste limitazioni architettoniche, disposte con precisione, definiscono spazi pubblici di transizione tra l'antico e il contemporaneo, in un equilibrio tra fluidità e controllo formale. L'approccio partecipativo guida la definizione delle funzioni, mantenendo un dialogo misurato con il patrimonio archeologico.
This speculative project reimagines an urban fragment bordering Paestum's archaeological site as a linear satellite settlement. The layout unfolds like a modular serpentine with regular geometry, creating rhythmic widenings enclosed by precise, contained volumes. These architectural constraints strategically shape transitional public spaces between ancient and contemporary, balancing fluidity and formal control. A participatory approach informs the programmatic distribution, while maintaining a calibrated dialogue with the archaeological heritage.